OTO Melara - 37° Club Frecce Tricolori Bassano del Grappa

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RAGGIUNTO NUMERO MASSIMO DI PARTECIPANTI

Mercoledì 2 aprile 2014
Visita allo stabilimento di OTO Melara (La Spezia)
e nel pomeriggio visita a Lerici


Il PROGRAMMA in linea di massima:
· Ore 4,00 PARTENZA da Viale de Gasperi _ Parcheggio GEROSA
· Ore 9,30 circa ARRIVO all’ OTO Melara: briefing, visita ai vari reparti di produzione e varie, infine buffet in azienda
· Ore 14,30 circa fine visita
· Ore 14,30 circa PARTENZA per Lerici
· Ore 15,00 circa ARRIVO a Lerici
· Ore 17,30 circa PARTENZA PER IL RIENTRO
· Ore 22,00 circa ARRIVO PREVISTO A BASSANO

La quota d’iscrizione è di Euro 45,00 per i Soci e i loro familiari e di Euro 50,00 per i simpatizzanti

ed è comprensiva del buffet gentilmente offerto da OTO Melara.
Le quote sono calcolate per circa 30 partecipanti; il costo potrà pertanto subire lievi variazioni in
relazione al numero degli stessi.
ISCRIZIONI: vanno fatte entro e non oltre il 20 marzo e fino al raggiungimento dei 40 posti massimi
che la OTO Melara ci ha messo a disposizione e non sarà possibile aggiungere nessuno all’ultimo
momento inoltre verrà data la precedenza ai soci.
L’iscrizione può avvenire in Sede, oppure telefonando, nelle ore pasti ai numeri sotto elencati, oppure
via e-mail all’indirizzo: hegba@tin.it
0424-521955 Gianaldo
329-6479173 Davide
340-4925012 Michele

SI DEVE VERSARE TASSATIVAMENTE UNA CAPARRA DI - 20,00 EURO -
Si ricorda ai partecipanti alla visita che è indispensabile e tassativo avere con sé la Carta d’Identità
valida che ci avete comunicato all’atto dell’iscrizione alla visita.
Chiunque non potesse partecipare dopo aver dato l’adesione è pregato di avvisare tempestivamente il
Club
, permettendo così a chi è in lista d’attesa di partecipare all’iniziativa.
Cordiali saluti.

Il Direttivo del
“37° CLUB FRECCE TRICOLORI”
e il Presidente
Davide Battistella

-Trentasettesimo News-

Notiziario culturale-aeronautico riservato ai Soci del 37° Club Frecce Tricolori di Bassano del Grappa.
Numero 2 _ febbraio 2014



OTO Melara


OTO Melara, leader mondiale nella produzione delle
artiglierie navali di piccolo e medio calibro, si avvale
delle tecnologie più avanzate per offrire ai propri
clienti soluzioni complete e dispone di strutture di
ricerca e sviluppo che coprono vari settori,
dall'artiglieria ai veicoli blindati, dalle munizioni
guidate ai sistemi antiaerei.
OTO Melara opera nel settore dell’industria della
difesa ed è fornitore delle Forze Armate italiane ed
estere, essendo un’azienda consolidata, con forti
tradizioni, conosciuta in tutto il mondo e altamente
tecnologica.
Degni di nota sono i cannoni navali dal piccolo al
medio calibro da 12,7 mm a 76/62 mm - venduto
nelle varie versioni ad oltre 56 Marine del mondo - e
la versione moderna del cannone 127/64 mm, in
grado di sparare la munizione guidata Vulcano, che
può raggiungere oltre i 100 km di gittata oltre alle
torrette HITFACT con equipaggio di tre uomini e
armata con un cannone “low recoil” da 120 mm,
calibro 45 o da 105 mm, calibro 52 per carri armati
leggeri e di medio peso e veicoli armati ruotati;
HITFIST con equipaggio di due uomini armata con
un cannone automatico da 25 o 30 mm e HITROLE
a motorizzazione elettrica con equipaggio di un solo
uomo per veicoli leggeri.
OTO Melara, nata nel 1905 a La Spezia dalla
fusione tra le Acciaierie Terni e l’inglese Vickers,
opera attraverso i due stabilimenti di La Spezia e di
Brescia.
Ha attualmente 1.162 dipendenti, considerando
anche le due controllate OTO Melara Ibérica con
sede a Valencia in Spagna e OTO Melara North
America con sede a Washington, ed è presente con i
propri prodotti in circa 68 Paesi del mondo.
Attraverso il consorzio CIO con Iveco Defence
Vehicles , OTO Melara ha maturato un'esperienza
ventennale nella progettazione, lo sviluppo e la
produzione di carri armati e veicoli ruotati da
combattimento di grande successo internazionale
come il CENTAURO AFV 8x8, veicolo protetto ad
alta mobilità che combina la potenza di fuoco di un
carro armato da battaglia alla velocità e all’agilità di
un veicolo su ruote e DARDO, veicolo blindato
cingolato progettato per fornire supporto alla fanteria.


Fonte - Oto Melara

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Lerici

Poiché la storia di Lerici si perde nella notte dei
tempi, non sappiamo con precisione l'anno della sua
fondazione, ma lo studio del suo antico nome "portus
Illycis" che potrebbe derivare dal greco 2Iliakos"
(iliaco, troiano), ci induce a favoleggiare che la sua
fondazione derivi da un gruppo di esuli della guerra
di Troia. E non potrebbe essere altrimenti perchè il
territorio presenta numerose analogie con le coste
greche e una bellezza dei luoghi degna di Venere, a
cui è dedicata una delle sue baie, chiamata Venere
Azzurra.
Lerici fu porto importante nel Medioevo, sempre
legato al dominio del Vescovo di Luni: vi
approdavano i viandanti, i pellegrini, i mercanti che
volevano, attraverso il nodo nevralgico di Sarzana,
raggiungere il nord Italia e il centro Europa. Una
diramazione della Francigena porta al nostro Golfo
poiché da Lerici partivano i pellegrini per S. Jacopo
di Compostela e per Roma.
A questo proposito da Lerici dipartono ben due vie
romane o romee: una corrisponde all'attuale via che
unisce Lerici a Sarzana, l'altra, che risale al tracciato
dell'Aemilia Scauri poi Aurelia, unisce Tellaro fino a
Lerici tramite un bel percorso tra ulivi e macchia
mediterranea che tocca numerosi siti di importanza
storico-archeologica.
Lerici fu utilizzata dai lucchesi per il traffico di pelli e
stoffe, poi a lungo contesa tra Genova e Pisa nel
periodo delle Repubbliche marinare.
Nel 1241, dopo la battaglia del Giglio, fu occupata
dai pisani che edificarono il Castello e il borgo nuovo
murato. Dopo quindici anni Genova la riconquistò e
ampliò il Castello. Nel 1528 Lerici fu teatro di un
avvenimento che cambiò le sorti dell'Europa: fu tra le
mura di un suo palazzo che Andrea Doria si rifugiò e
decise di passare dalla Francia alla Spagna,
togliendo alla Francia il dominio sul Mediterraneo a
favore della Spagna.
Tra il '600 e il '700 ebbe il massimo sviluppo
urbanistico grazie alla presenza in Lerici di una
nobiltà armatoriale che aveva le sue dimore nel
borgo e di cui restano gli antichi palazzi e le ville.
Nell'800 scrisse pagine gloriose della storia
risorgimentale, tanto che Garibaldi chiamò la sua
popolazione "la più forte e la più energica d'Italia". Lo
stesso Carlo Pisacane raccolse in Lerici nel 1857
otto suoi fedeli compagni per la spedizione di Sapri,
ma chi più ne impersonò lo spirito risorgimentale fu
Giuseppe Petriccioli che con Felice Orsini e Carlo
Pisacane issò il tricolore sul Duomo di Milano dopo
aver duramente combattuto sulle barricate delle
"Cinque Giornate".

Fonte - Comune di Lerici

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